La circolare dell’agenzia delle Entrate del 31 luglio 2013 n.24/E fornisce indicazioni sull’applicazione del nuovo redditometro di cui all’articolo 38, commi da 4 a 7 del Dpr 600/1973 e al Dm 24 dicembre 2012, con riferimento agli accertamenti sui redditi dichiarativi dal 2009 e anni successivi. In particolare, saranno selezionati solo i contribuenti per i quali è emerso uno scostamento significativo (almeno del 20%) tra reddito dichiarato e spese sostenute qualificabili come “spese certe” e come “spese per elementi certi” e, nella fase istruttoria, è messa a confronto la spesa complessiva ed effettiva del contribuente con il reddito dallo stesso dichiarato. Se il contribuente non fornisce le necessarie indicazioni in relazione alle spese, l’Ufficio considererà anche le spese correnti, quantificabili in base alla media Istat. Il nuovo redditometro prevede due fasi di contraddittorio: nella prima fase il contribuente può fornire all’Amministrazione finanziaria chiarimenti sugli elementi di spesa individuati e sul proprio reddito provando che le spese sostenute nell’anno sono state finanziate con redditi esenti, soggetti a ritenuta d’imposta o esclusi dalla formazione della base imponibile; fornire gli elementi necessari per rettificare i dati e integrare le informazioni presenti nell’Anagrafe tributaria e dimostrare con prove dirette che le spese certe attribuite sono di ammontar diverso o sono state sostenute da terzi.
Nel caso in cui le indicazioni fornite dal contribuente siano esaustive, l’attività di controllo si chiude, altrimenti il contribuente riceve un altro invito al contraddittorio, con la quantificazione del maggior reddito accertabile e delle maggiori imposte e la proposta di adesione. Se l’Amministrazione finanziaria e il contribuente non trovano un accordo, viene emesso l’avviso di accertamento.
Legge 6 agosto 2013, n.97.
Fonte: Il Sole-24 Ore – 1, 2, 5, 15, 17, 20 e 21 agosto 2013.