La Fondazione studi consulenti del lavoro ha emanato una circolare sul regime di solidarietà negli appalti relativo a trattamenti retributivi, contributivi e fiscali dei lavoratori, recependo le recenti novità del decreto “del fare” e del “decreto lavoro”. La legge 196/2013, di conversione del Dl 76/2013, ha operato l’interpretazione autentica della norma (articolo 29, Dlgs 276/2003) della legge Biagi, nella parte che consente alla contrattazione collettiva di limitare le responsabilità in materia di trattamenti retributivi e contributivi dei lavoratori. In particolare, è limitata ai trattamenti retributivi, e non anche a quelli contributivi, la possibilità per i Ccnl di individuare metodi e procedure di controllo e di verifica della regolarità complessiva degli appalti, in caso di appalto di opere o di servizi, per evitare al committente imprenditore o datore di lavoro di essere obbligato in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto. Inoltre, il regime è applicabile anche ai lavoratori autonomi, seppure tale estensione non possa ritenersi generalizzata, ma limitata ai casi della parasubordinazione, per la quale il legislatore prevede una disciplina specifica e vincolata con peculiarità anche sul fronte contributivo, previdenziale e assistenziale, con l’obbligo contributivo in capo al committente, in analogia a quanto previsto per i datori di lavoro peri lavoratori subordinati. Altri chiarimenti della Fondazione riguardano le responsabilità solidali sul fronte tributario nell’ambito degli appalti di opere o servizi.
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