Condivido con mia moglie una stanza della casa di residenza per due studi professionali (commercialista e biologa nutrizionista). Ho intenzione di spostare le sedi degli studi in una stanza dell’abitazione di residenza di mio suocero. Un contratto di comodato è indispensabile, pur non avendo necessità di dedurmi spese di energia elettrica e acqua?E il cambio di destinazione d’uso è necessario, tenendo conto che non cambieremo la residenza anagrafica? Posso, comunque, comunicare la variazione della sede all’ufficio Iva dell’Agenzia delle Entrate?
Il contribuente non ha la necessità di dimostrare, ai fini della deduzione delle spese, che i costi relativi all’energia elettrica, acqua e condominio, relativi alla residenza del suocero, sono stati effettivamente sostenuti e posti a suo carico in base a un accordo con il proprietario dell’immobile.
Sotto questo profilo, la registrazione di un contratto di comodato si manifesta superflua. Il cambio di destinazione d’uso dell’immobile non è necessario ai fini fiscali, essendo sufficiente che il contribuente sia un grado di dimostrare l’effettivo utilizzo dell’immobile per lo svolgimento dell’attività professionale. La comunicazione della variazione del luogo di esercizio dell’attività presso l’Agenzia è obbligatoria ai sensi dell’ articolo 35 del Dpr 633/1972.
Fonte: Il Sole 24 Ore. A cura di Nicola Forte.