Italia prima in Ue per Iva non riscossa, persi 36,9 miliardi

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Italia prima in Ue per Iva non riscossa, persi 36,9 miliardi
08/09/2016

Italia prima in Europa per mancata riscossione dell'Iva: secondo uno studio commissionato da Bruxelles, nel 2014 sono andati persi 36,9 miliardi di euro, in assoluto la cifra più elevata di tutti i Paesi europei. In totale in Europa nel 2014 sono andati persi quasi 160 miliardi di euro di entrate a causa della mancata riscossione della tassa, una cifra "inaccettabile" per il commissario agli affari economici Pierre Moscovici che invita gli Stati a un accordo sul regime unico dell'Iva proposto dalla Commissione. Rispetto all'anno precedente l'Italia ha comunque aumentato la sua capacità di riscossione, migliorando il saldo di 1,2 miliardi. La cifra persa dall'Italia rappresenta il 28% del valore complessivo della tassa. L'Italia, spiega il rapporto, è uno dei Paesi che ha esteso la lista delle merci a cui applicare il regime di 'reverse charge' dell'Iva, includendo le forniture domestiche di energia, il carburante legato alla fornitura di elettricità e gas e i servizi legati al settore delle costruzioni. 
 
Il divario tra entrate Iva previste e quelle effettivamente riscosse è molto basso in Svezia (1,24%), Lussemburgo (3,80%) e Finlandia (6,92%). Più ampio dell'Italia invece quello di Romania (37,89%), Lituania (36,84%) e Malta (35,32%). La Commissione presenterà entro l'anno una proposta legislativa che ha già iniziato a delineare ad aprile scorso. L'intenzione è di cambiare il sistema di riscossione della tassa: sarà prelevata dal Paese di origine della merce, che la trasferirà a quello di destinazione che continua a fissare anche l'aliquota.

 

(ANSA)



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