Eni, Descalzi: in Africa puntiamo a cooperazione e sviluppo

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Eni, Descalzi: in Africa puntiamo a cooperazione e sviluppo
19/09/2016

 Il settore privato "deve svolgere un ruolo cruciale come motore di sviluppo, bilanciando obiettivi di business e crescita socio-economica locale, in ottica di lungo termine. In Africa Eni, ad esempio, è riuscita in parte a mettere in pratica questo modo di agire. Il nostro modello è basato proprio sul principio di cooperazione e sviluppo in un'ottica di lungo termine delle realtà in cui operiamo". Lo ha detto l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, nel suo intervento al convegno "La casa comune: nostra madre terra" organizzato ad Assisi in occasione dell'incontro internazionale "Sete di pace".

"Il nostro ingresso in Africa - ha ricordato Descalzi - è stato infatti tardivo rispetto agli altri attori ed eravamo in condizioni di debolezza. Per questo abbiamo fatto qualcosa in più, prestando attenzione ai bisogni locali ed investendo nel territorio e questo è diventato il nostro punto di forza".

Anche oggi "questo è rimasto il nostro modo di lavorare, volto proprio a colmare i gap di sviluppo locale, superandoli attraverso lo sviluppo di risorse domestiche per la crescita locale. Nei territori in cui siamo presenti, non investiamo semplicemente nella produzione di olio e gas per export, ma soprattutto per il mercato inland, investendo anche in settori lontani dal core business, come il power, per dare accesso all'energia, riducendo il profitto di oggi per avere valore domani", has aggiunto.

Una dimostrazione "concreta di questo nostro modo di agire è rappresentato, per esempio, da quanto abbiamo fatto in Congo e Nigeria dove abbiamo investito 2 miliardi di dollari per dare elettricità a 18 milioni diventando i primi produttori power", ha spiegato Descalzi.

Dal punto di vista ambientale, "il nostro impegno nella lotta al cambiamento climatico è prioritario. Crediamo fermamente che ci sia bisogno di mettere in campo azioni concrete per contenere il surriscaldamento globale entro i 2°C rispetto all'era pre-industriale per non creare danni irreversibili all'ambiente. È questo un impegno preso a Parigi alla COP21 da 195 Paesi per rispettare il quale anche noi, come Eni, stiamo facendo il massimo, puntando a ridurre le nostre emissioni unitarie al 2025 del 43% rispetto al 2014".

Dunque, "il rispetto dei diritti umani e la nostra attenzione ai bisogni delle persone sono alla base della nostra strategia che si fonda - ha concluso - sul principio per cui, per creare valore nel lungo termine, dobbiamo essere disposti a diventare un po' più deboli, oggi facendo crescere i nostri partner, consapevoli che questo è l'unico modo per essere tutti più forti, insieme.

 

(ASKANEWS)



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