Aziende Usa hanno parcheggiato all'estero 2.400 miliardi

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Dal mondo dell'Economia

Aziende Usa hanno parcheggiato all'estero 2.400 miliardi
20/09/2016

Le aziende americane hanno parcheggiato all'estero 2.400 miliardi di dollari di utili, che così non vengono tassati dal Fisco Usa. Con l'arrivo di un nuovo presidente americano, quel denaro potrebbe essere rimpatriato. Lo scrive l'Economist ricordando che Donald Trump, il candidato repubblicano alle elezioni di novembre, intende portare al 10% dal 35% l'aliquota imposta sui profitti generati all'estero e trasferiti in Usa dalla Corporate America. La rivale Hillary Clinton sembra intenzionata a fare qualcosa di simile. Il tutto succede mentre Apple sta lottando contro la decisione della Commissione Ue, che ha chiesto al produttore dell'iPhone di versare imposte arretrate in Irlanda per la cifra record di 13 miliardi di euro; secondo Bruxelles, gli accordi fiscali tra Cupertino e Dublino sono illeciti. Soltanto in Irlanda, scrive l'Economist, ci sono 200 miliardi di dollari di utili parcheggiati.

Stando a una tabella elaborata dal settimanale britannico, nel 2015 Apple aveva al di fuori degli Usa 200 miliardi di dollari, in rialzo di 42,3 miliardi sul 2014. Secondo in classifica è il gruppo farmaceutico Pfizer con poco meno di 200 miliardi (+17,8 miliardi). Sul podio c'è anche Microsoft, con poco sopra i 100 miliardi di dollari di utili conservati all'estero lo scorso anno, un aumento di 15,4 miliardi rispetto a 12 mesi prima. Al quarto, quinto e sesto posto ci sono rispettivamente Ibm, Cisco e J&J, con profitti fuori dagli Usa sopra i 50 miliardi di dollari (in rialzo annuale, nell'ordine, di 6,7 miliardi, 5,3 miliardi e 4,6 miliardi). Sotto la soglia dei 50 miliardi di dollari ci sono HP, Chevron, Pepsi, oracle e JPM; anche in questi casi il totale è salito nell'arco di 12 mesi.

(ASKANEWS)



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